riceviamo e pubblichiamo
– In rete sta circolando un comunicato stampa, firmato dalla Cgil-Funzione
Pubblica di Torino, che condanna con una certa durezza l’occupazione della
sede della Croce Rossa attuata da una quarantina di antirazzisti due sere
fa. Ve lo riportiamo qui dabbasso e vi facciamo parte anche della domanda
immediata che ci è venuta in mente quando lo abbiamo letto: sarà vero?
Può infatti una persona di media sensibilità e intelligenza – come
pensiamo sia il funzionario sindacale che ha redatto il documento –
formulare una frase come questa: «Essere contro la politica razzista e
xenofoba del Governo, non può in alcun modo porre sotto accusa l’opera
degli operatori della Croce Rossa che, in condizioni difficilissime,
garantiscono l’assistenza sanitaria alle centinaia di esseri umani
rinchiusi, in condizioni insopportabili, in centri che sono sempre più
simili a campi di concentramento» e pretendere poi che nessuno gli
contesti che di fronte a «centri che sono sempre più simili a campi di
concentramento» e alla «politica razzista e xenofoba del Governo» la
risposta minima e scontata è la non-collaborazione?
privo di senso logico. Oppure, ancora, è un funzionario che non ha perso
il senso logico, ma quello etico, e non si rende conto che intorno a un
concetto come quello di "campo di concentramento" non ci può essere altro
che condanna e repulsione, e che qualsiasi discorso sullo "sporcarsi le
mani" turandosi il naso è tragicamente fuori posto. Anche perché la Croce
Rossa non è lì per fasciare le ferite dei reclusi, non gestisce
semplicemnte l’infermeria. La Croce Rossa ha l’appalto della gestione del
Centro, riceve dei soldi dallo Stato per farlo funzionare, ci guadagna in
soldi e in potere. E tutto questo ragionamento anche senza citare tutti i
casi – che emergono ogni giorno e che man mano vengono documentati – in cui
i crocerossini collaborano ai pestaggi, dopano il cibo per far stare
tranquilli i detenuti, tacciono le violenze.
Leggetelo anche voi, questo testo, e poi ditemi cosa ne pensate…
NON SI SPARA SULLA CROCE ROSSA
Nella serata di ieri un gruppetto di sedicenti anarchici ha occupato la
sede della Croce Rossa Italiana di Torino, per contestare la funzione di
assistenza svolta dalla CRI presso i Centri di Identificazione ed
Espulsione (ex CPT).
Essere contro la politica razzista e xenofoba del Governo, non può in
alcun modo porre sotto accusa l’opera degli operatori della Croce Rossa
che, in condizioni difficilissime, garantiscono l’assistenza sanitaria
alle centinaia di esseri umani rinchiusi, in condizioni insopportabili, in
centri che sono sempre più simili a campi di concentramento.
Vale solo la pena di ricordare che gli operatori della Croce Rossa non
appartengono ad alcun corpo militare in armi. Al contrario, per la maggior
parte, sono operatori precari che, nell’assolvere il loro compito,
lottano per mantenere pubblica e civile l’assistenza a tutte le persone
in difficoltà. Del resto basti ricordare la funzione umanitaria che la CRI
svolge in situazioni di frontiera, come Lampedusa, per comprendere che lo
spirito che anima gli operatori CRI non è certo quello dei carcerieri di
Guantanamo.
La Funzione Pubblica della CGIL, nel condannare l’occupazione della sede
della CRI di Torino, esprime agli operatori ed alla Croce Rossa, la
propria piena solidarietà.
Torino, 9 settembre 2009