Nonostante la pioggia, il nuovo Consiglio Regionale è stato “salutato” nel giorno del suo insediamento, sotto la sua sede, da un presidio di Toscana NOCIE.
Abbiamo voluto esserci per ricordare al Consiglio, al presidente Rossi, alla nuova amministrazione, che c’è una Toscana che non accetta l’ipotesi di costruire un CIE sul nostro territorio:
luoghi di segregazione spesso feroce di uomini e donne non accusati di altra colpa se non quella di essere nati nella parte sbagliata del mondo, fonte di lucrosi affari per gestori senza troppi scrupoli, queste strutture sono funzionali solo alla costruzione di uno stato fondato sulla paura, sull’emarginazione, sull’esclusione, sulla sopraffazione.
Abbiamo voluto ricordare al presidente Rossi che non esiste un CIE ”umano”, non può in alcun modo essere resa accettabile una istituzione basata sulla negazione assoluta di ogni diritto.
Nello stesso momento altri presidi si sono svolti a Pistoia e a Pisa, a Livorno il tema sarà presente durante la festa della Liberazione il prossimo 25 aprile.
Parallelamente sotto al Consiglio era presente il Movimento di lotta per la casa, per porre le questioni drammatiche del diritto negato all’abitazione.
La nuova amministrazione regionale è avvertita, su diritti e giustizia sociale la mobilitazione è aperta.
No CIE, fermiamoli in Toscana, chiudiamoli ovunque.
Toscana NOCIE