Fonte: http://corrierefiorentino.corriere.it 09/06/2010
La Toscana garantirà collaborazione istituzionale al governo per centri di piccola dimensione, gestiti in collaborazione con le associazioni, e con tempi di permanenza limitati
Il Cie in Toscana ci sarà. Ma non come i modelli finora sperimentati. La Toscana garantirà collaborazione istituzionale al governo proponendo un modello alternativo fondato su centri di piccola dimensione, gestiti in collaborazione con le associazioni, e con tempi di permanenza limitati. Sono alcuni degli impegni contenuti in una mozione approvata a maggioranza dal Consiglio regionale toscano. E che troverebbero d’accordo anche il ministro dell’Interno Maroni. La conferma arriva dal sindaco di Pisa Marco Filippeschi che ha incontrato il ministro alla cerimonia di firma del protocollo per «Pisa sicura». «Nell’incontro riservato che ho avuto con il ministro Roberto Maroni – ha detto Filippeschi – ho capito che il responsabile del Viminale si rifà volentieri alla proposta del presidente Enrico Rossi, cioè a ripensare la gestione dei Cie e quindi può esserci una sperimentazione positiva che può riguardare la Toscana con un metodo assolutamente nuovo di gestione di questi centri».
IL MINISTRO MARONI – Sulla realizzazione del Cie in Toscana «noi abbiamo le nostre proposte e presto le presenteremo al presidente Enrico Rossi. Ma credo che si debba concludere rapidamente, entro fine giugno o al massimo metà luglio per darci il tempo di realizzarlo entro il 2010». Lo ha detto il ministro dell’Interno Roberto che si è detto «pronto a discutere con la Regione del Centro che deve essere realizzato in Toscana».
IL DOCUMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE – Il documento sui Cie è stato presentato dai gruppi di maggioranza di centrosinistra e ha ricevuto il voto favorevole di Pd, Idv e Federazione della sinistra-Verdi, e quello contrario del centrodestra. Respinta invece dalla maggioranza una mozione presentata dai capigruppo Pdl, Udc e Lega Nord, che impegnava la Giunta «ad attivarsi per provvedere rapidamente, in piena sintonia con il Governo, all’individuazione delle aree più idonee per la realizzazione in Toscana di un Cie». Nel documento si chiedeva alla Giunta anche «una revisione della legge toscana sull’immigrazione, al fine di garantire l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati regolari, e contrastare in modo deciso la clandestinità».