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Sull’incontro di venerdì “Chi specula sulla paura. Cosa sono e a chi servono i CIE”

Venerdì sera circa 150 persone hanno partecipato all’incontro “Chi specula sulla paura. Cosa sono e a chi servono i CIE”.

L’incontro è stato organizzato dal Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos in occasione dell’anniversario della liberazione di Campi Bisenzio e nell’ambito della campagna ToscanaNoCie (http://toscananocie.noblogs.org).

L’introduzione dei compagni del Cantiere ha ricordato la tragica morte di Niang, operaio senegalese morto il 20 Agosto a Campi, schiacciato dal muletto che stava guidando. Niang era un clandestino, quindi “meritevole”di finire in un Cie semplicemente perché aveva un permesso di soggiorno scaduto.

Niang in realtà è una delle tante vittime di un doppio sfruttamento, in quanto operaio ed in quanto clandestino. Esercito di riserva, manodopera ricattabile da chi pensa che dalla crisi si esce riducendo i costi, rivedendo la 626, eliminando i diritti.

E’ intervenuto poi Alvise Benelli di Medici senza Frontiere che ha raccontato quello che lui ed altri medici hanno visto nei Centri di identificazione ed espulsione visitati durante la redazione di “Al di la del muro. Viaggio nei centri per migranti in Italia”.

Alvise ha descritto le condizioni disumane che vivono gli immigrati rinchiusi nelle gabbie dei Cie, ne ha raccontato le mortificazioni, le arbitrarietà quotidianiamente subite. Il tutto, poi, senza nessuna ricaduta significativa sulla sicurezza, anzi spesso proprio questi centri diventano delle fabbriche di criminalità per la promiscuità che si crea tra ex detenuti (costretti a transitare dai centri per un supplemento di pena di 6 mesi) e clandestini in transito nei centri.

Ovviamente neanche MSF ha delle cifre relative ai costi dei Cie, visto l’indisponibilità del Ministero dell’Interno a fornire questi dati.

Riguardo all’ipotesi di Cie umani “alla toscana” Alvise ha dichiarato che la sola idea fa ridere. (vedi anche l’intervista a Rolando Magnano di MSF rilasciata a Controradio: http://www.controradio.it/popx.php?elemento=40830&banner=news)

E’ stato poi la volta di Demba Sene, compagno senegalese che aderisce alla campagna ToscanoNocie Pisa. Demba ha sottolineato il clima pesante che subisce chi scappa dalla fame in cerca di futuro, facendo riferimento al decreto anti-borsoni in vigore a Pisa. Ha anche sottolineato come la differenza tra clandestini e regolari sia una distinzione temporanea, essendo il clandestino di oggi il possibile regolare di domani e viceversa (come era successo a Niang).

Numerosi gli interventi finali e da registrare anche la nascita di un comitato cittadino contro la costruzione di un Cie a Campi.

NO AI CIE

Fermiamoli in Toscana chiudiamoli ovunque.

http://toscananocie.noblogs.org

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