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Chi siamo

Il governo Berlusconi, con il Ministro dell’Interno, il leghista Roberto Maroni, ha deciso la costruzione di nuovi 10 CIE-CPT in tutta Italia, con l’obbiettivo di averne almeno uno per regione. In Toscana è stato individuata a Campi Bisenzio, nella zona dell’Indicatore, una delle possibili aree in cui far sorgere il primo CIE/CPT della nostra Regione.

I CIE – Centri di Identificazione ed Espulsione, sono in realtà delle vere e proprie carceri in cui vengono rinchiusi uomini e donne colpevoli di non avere un permesso di soggiorno in quanto vittime del ricatto del lavoro nero o colpevoli di scappare da guerre e miseria. Fino ad oggi, dall’istituzione dei CPT nel 1997 con la legge Turco-Napolitano voluta dal governo di centrosinistra, l’opposizione decisa dei movimenti e della società toscana ha fatto si che nessun CPT fosse costruito in Regione.

In questo periodo, impegnato a cavalcare e fomentare “paure” ed “emergenze” per costruire brillanti carriere elettorali e solide politiche repressive, il centrodestra ha approvato, oltre alla costruzione dei nuovi CIE ed all’allungamento del periodo di detenzione da 2 a 6 mesi, anche la legge sul reato di immigrazione clandestina e l’istituzione delle ronde paramilitari nelle nostre città.

Crediamo che questi moderni lager di stato siano un ulteriore elemento di ricatto ed aggressione verso i migranti considerati mera forza lavoro da ridurre in semi schiavitù, un ulteriore tassello verso la militarizzazione delle città e siano completamente inaccettabili, senza possibilità di essere riformati o migliorati.

Denunciamo con forza in questo senso la complicità e la collaborazione nella gestione di queste strutture da parte di organizzazioni come Misericordia, Lega Coop o Croce Rossa Italiana che, con la scusa di “umanizzare” questi luoghi disumani, traggono profitto dalla repressione dei migranti fornendone tra l’altro una facciata di “presentabilità”.

Crediamo inoltre che, se oggi a pagare con la reclusione nei CIE sono i migranti che fuggono da guerre e povertà, le stesse strutture ed il medesimo modello carcerario per detenzione amministrativa, cioè senza un processo, verranno utilizzati anche verso altri settori della società. Luoghi dove poter rinchiudere momentaneamente e senza processo individui ritenuti pericolosi, nella repressione dei movimenti sociali in occasioni come grandi vertici o come misura di sicurezza negli stadi.

Dovranno fare i conti però con tutta quella parte della popolazione che non è disposta a credere che esistano esseri umani illegali perché privi di documenti.

Dovranno fare i conti con chi non è disposto a stare a guardare le ronde, il razzismo di stato, i nuovi lager, le leggi razziali…

Dovranno fare i conti con quei settori della società che non sono disposti ad accettare una “guerra tra poveri” che dovrebbe coprire le responsabilità di chi la crisi economica che stiamo vivendo, prima l’ha causata e adesso ci specula sopra.

Come centri sociali, collettivi studenteschi e strutture di base ci impegneremo a fondo per impedire con ogni mezzo necessario la costruzione di un CIE/CPT a Campi Bisenzio.

Per informazioni, per partecipare e per ricevere la newsletter: http://toscananocie.noblogs.org

Fermiamoli a Campi, chiudiamoli ovunque!

Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos (Campi B.), CPA FI-SUD, Movimento di Lotta per la Casa, CSA nEXt Emerson, Assemblea de* Insicuri, Rete dei Collettivi studenteschi fiorentini, Collettivo Politico Scienze Politiche, Alt. Aut. Lettere e Filosofia, Perunaltracittà



GIOVEDI 2 LUGLIO ORE 21.30 Presso il Circolo Arci Dino Manetti – San Piero a Ponti Assemblea Pubblica: Perchè opporsi alla costruzione di un CPT/CIE a Campi, in Toscana, ovunque. Presentazione del dossier: “Chi specula sulla paura”

Già da alcuni mesi il Governo ed il ministro Maroni hanno individuato in Campi Bisenzio, nella zona dell’Indicatore, una delle possibili aree in cui far sorgere un nuovo CIE/CPT. I CIE (Centri di identificazione ed espulsione) non sono altro che i vecchi CPT (Centri di permanenza temporanea), ovvero delle carceri-lager in cui gli immigrati possono essere rinchiusi fino a 6 mesi, in attesa dell’espulsione, senza aver commesso alcun crimine e senza poter usufruire del diritto alla difesa.

La costruzione del CIE non è solo un problema degli immigrati e dei clandestini. E’ una questione che riguarda tutti coloro che non sono disposti a criminalizzare una persona solo perchè immigrata e priva di un pezzo di carta.

E’ una questione che riguarda tutti coloro che non sono disposti a guardare passivamente le ronde, il razzismo di stato, i nuovi lager, le leggi razziali…

E’ una questione che riguarda chi è consapevole che queste politiche repressive hanno sempre bisogno di un nemico: ieri l’immigrato meridionale, oggi lo straniero….e già c’è chi parla di utilizzare queste strutture per gli ultras…e magari domani per i dissidenti, i diversi…

E’ una questione che riguarda quei settori sociali che vivono la crisi sulla propria pelle e non sono disposti ad accettare una “guerra tra poveri” che dovrebbe coprire le responsabilità di chi la crisi economica prima l’ha causata e adesso ci specula sopra.

Circolo Arci D. Manetti – San Piero a Ponti Via Francesco Baracca 2/a – 50013 San Piero a Ponti

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