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Comunicato stampa – No alla costruzione del CIE in Toscana

Con una lettera inviata alla Regione il Ministero degli Interni ha sciolto le ultime riserve sulla costruzione del CIE in Toscana: si farà a Campi Bisenzio, nonostante Maroni sia ancora disponibile ad ascoltare le alternative proposte dalla Giunta di Enrico Rossi che anche durante la campagna elettorale aveva dichiarato ipocritamente di voler optare per un CIE “più umano”.

Cogliamo l’occasione per ribadire ancora una volta che a noi questo dibattito non interessa: non esistono vie di mezzo o miglioramenti accettabili.

Al CIE possiamo e dobbiamo solo dire NO!

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Il Cie si farà a Campi

Fonte: Il corriere Fiorentino

Maroni scrive e conferma
«Il Cie si farà a Campi»
Da tempo l’attenzione è rivolta a un ex campo d’atterraggio dirigibili a S. Angelo a Lecore, nel comune di Campi Bisenzio. La destinazione è indicata in una lettera che il ministero degli interni ha inviato alla Regione

Sarebbe nel Comune di Campi Bisenzio l’area individuata per realizzare un Cie in Toscana. L’indiscrezione, secondo quanto appreso, è trapelata nel tardo pomeriggio ed è stata resta nota dall’agenzia Ansa. Da tempo l’attenzione è rivolta a un ex campo d’atterraggio dirigibili a S. Angelo a Lecore, nel comune di Campi Bisenzio. La destinazione è indicata in una lettera che il ministero degli interni ha inviato alla Regione e già recapitata. Si pone così fine al lungo dibattito sulla localizzazione del centro di identificazione e espulsione per gli immigrati in Toscana. 
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Qual è il modello toscano di accoglienza degli immigrati?

fonte: pisanotizie.it

Venerdì 9 luglio alla Festa di Liberazione a Marina di Pisa un dibattito tra la società civile e alcuni esponenti istituzionali

Un esponente della campagna regionale No CIE Toscana presente al dibattito ricorda invece gli obiettivi del Governo Berlusconi. “Per costruire nuovi CIE sono stati stanziati 30 milioni di euro. Aggiungendo a questi i costi per la ristrutturazione di quelli esistenti si arriverà a 233 milioni di euro dal 2008 al 2010, con un grosso aumento dei posti di permanenza, da 1.219 a 4.640”.

Come elemento da tenere sempre presente in qualsiasi discussione, l’esponente della rete sottolinea la disumanità dei CIE. “Agli immigrati – ricorda – è negata la difesa legale, spesso vengono usati psicofarmaci per tenere sedate le persone, non ci sono mediatori culturali, gli immigrati sono costretti a vivere sovente in situazioni promiscue, senza controlli sanitari, spesso vengono percossi e ci sono stati anche molti suicidi. I CIE sono luoghi chiusi, in cui solo deputati e senatori possono accedere, previa autorizzazione prefettizia, la dignità e integrità umane sono violate quotidianamente. E’ evidente che CIE umani non possono esistere, nè ora nè mai. I CIE sono legati al reato di clandestinità, da cui consegue la detenzione amministrativa, dire sì ai CIE vuol dire legittimare tutto questo”.

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Chi specula sulla paura – Nuova versione aggiornata

DOSSIER INFORMATIVO SU COSA SONO E A CHI SERVONO I NUOVI CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPLUSIONE (EX CPT)
scarica una copia in pdf

Cantiere Sociale Camillo Cienfuegos | CPA Fi-Sud | Movimento di Lotta per la Casa | CSA nEXt Emerson | Assemblea de* Insicuri | Rete dei Collettivi Studenteschi Fiorentini | Collettivo Politico di Scienze Politiche | Alt Aut Lettere e Filosofia | Perunaltracittà

dossiernocie.pdf

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Maroni: in Toscana un Cie vero E lo faremo a Campi Bisenzio

Fonte corrierefiorentino.corriere.it 11/06/2010

Il Viminale smentisce l’apertura ai «mini centri» pensati da Rossi Il Centro di identificazione ed espulsione per immigrati si farà a Campi Bisenzio, nell’area «ex dirigibili». E sarà un Cie vero, non nella sua versione mini «alla Toscana», come proposto dal presidente della Regione Enrico Rossi. Le voci su una disponibilità del ministro Roberto Maroni a sperimentare in Toscana un nuovo tipo di centro «non sono affatto vere». La prossima settimana il ministro dell’Interno invierà una lettera ai presidenti delle Regioni dove le strutture di identificazione e espulsione degli immigrati irregolari non ci sono ancora: Liguria, Veneto, Campania e, appunto, Toscana. I governatori potranno accettare o, se non saranno convinti del luogo scelto, proporre una alternativa. In tempi brevissimi. Altrimenti «si procede».
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Comunicato di un gruppo di detenuti del CIE di Ponte Galeria (Roma)

Ven, 11/06/2010 – 01:27  A tutte le persone che vivono in questo paese
fonte: http://roma.indymedia.org

A tutti coloro che credono ai giornali e alla televisione
Qui dentro ci danno da mangiare il cibo scaduto, le celle dove dormiamo hanno materassi vecchi e quindi scegliamo di dormire per terra, tanti tra di noi hanno la scabbia e la doccia e i bagni non funzionano.
La carta igenica viene distribuita solo 2 giorni a settimana, chi fa le pulizie non fa nulla e lascia sporchi i posti dove ci costrigono a vivere.
Il fiume vicino il parcheggio qui fuori è pieno di rane e zanzare che danno molto fastidio tutto il giorno, ci promettono di risolvere questo problema ma continua ogni giorno.
Ci sono detenuti che vengono dai CIE e anche dal carcere che sono stati abituati a prendere la loro terapia ma qui ci danno sonniferi e tranquillanti per farci dormire tutto il giorno.
Quando chiediamo di andare in infermeria perchè stiamo male, l’Auxilium ci costringe ad aspettare e se insistiamo una banda di 8-9 poliziotti ci chiude in una stanza con le manette, s’infilano i guanti per non lasciare traccia e ci picchiano forte.
Per fare la barba devi fare una domandina e devi aspettare, 1 giorno a settimana la barba e 1 i capelli.
Non possiamo avere la lametta.
Ci chiamano ospiti ma siamo detenuti.

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Maroni apre ai Cie di Rossi Da realizzare entro l’anno

Fonte: http://corrierefiorentino.corriere.it 09/06/2010

La Toscana garantirà collaborazione istituzionale al governo per centri di piccola dimensione, gestiti in collaborazione con le associazioni, e con tempi di permanenza limitati

Il Cie in Toscana ci sarà. Ma non come i modelli finora sperimentati. La Toscana garantirà collaborazione istituzionale al governo proponendo un modello alternativo fondato su centri di piccola dimensione, gestiti in collaborazione con le associazioni, e con tempi di permanenza limitati. Sono alcuni degli impegni contenuti in una mozione approvata a maggioranza dal Consiglio regionale toscano. E che troverebbero d’accordo anche il ministro dell’Interno Maroni. La conferma arriva dal sindaco di Pisa Marco Filippeschi che ha incontrato il ministro alla cerimonia di firma del protocollo per «Pisa sicura». «Nell’incontro riservato che ho avuto con il ministro Roberto Maroni – ha detto Filippeschi – ho capito che il responsabile del Viminale si rifà volentieri alla proposta del presidente Enrico Rossi, cioè a ripensare la gestione dei Cie e quindi può esserci una sperimentazione positiva che può riguardare la Toscana con un metodo assolutamente nuovo di gestione di questi centri».

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Bagni chimici e brandine a Prato c’ è già il Cie fai-da-te

fonte: Repubblica 28 maggio 2010 (link articolo)

DUECENTO metri quadrati in un seminterrato di periferia, vicino ad un archivio comunale e sotto gli appartamenti destinati ad ospitarei mobili degli sfrattati. Bagni chimici della Sebac e brande portate all’ occorrenza. Mascherato e atipico, Prato ha già il suo Cie. Informale, non ufficializzato da un decreto del governo. E’ appunto un locale del Comune, diviso in stanze, dove da alcuni mesi vengono raccolti i sospetti clandestini, quasi sempre cinesi, che finiscono nelle ricorrenti retate delle forze dell’ ordine. Restano lì in attesa di identificazione ed eventualmente di espulsione, come dovrebbe avvenire nel Cie ufficiale che il governo vuol realizzare proprio a Prato. «Quel posto ha ospitato fino a 50 persone contemporaneamente, c’ è chi è rimasto lì anche 48-60 ore» racconta Massimo Carlesi, capo dell’ opposizione in Comune. «Abbiamo fatto un’ interrogazione, la risposta è stata vaga». L’ informale Cie del Comune di Pratoè in via Traversa del Crocifisso angolo via Volpi, località Fontanella. Gestione casereccia. Una mattina è stato il capo dei vigili urbani ad offrire la colazione ai clandestini. Un’ altra volta è stato invece portato riso cantonese per tutti. Altra cosa dovrebbe essere il Cie ufficiale. «Non ci piace lo stesso, è un peso per la collettività e non serve, visto che poi i clandestini non si riesce ad allontanarli» dice Carlesi. Favorevoli senza riserve, invece, il leghista Claudio Morganti, Alberto Magnolfie Roberto Benedetti del Pdl.

MAURIZIO BOLOGNI

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COSA SONO E A COSA SERVONO I C.I.E. (Centri di Identificazione ed Espulsione)

COSTRUIRANNO UN LAGER ANCHE IN TOSCANA?

Martedì 25 maggio ore 21.15 c/o Biblioteca comunale di Pisa Lungarno G.Galilei Presentazione della campagna “TOSCANANOCIE”

INTERVERGONO
Rappresentanti di ToscanaNoCIE di Firenze e Campi Bisenzio Rolando Magnano, Médecins Sans Frontières / Italia Andrea Callaioli, avvocato Barbara Ferusso, Centro sociale Gabrio Torino Francesco Monti, Ambulatorio popolare migranti Milano  Alberto Mari testimonianza video dal CPT di Torino

L’iniziativa è organizzata da TOSCANANOCIE – PISA, promossa da  realtà del mondo associativo locale, da forze politiche, sindacali e di movimento attive a Pisa e provincia.

Durante la serata verranno raccolte adesioni individuali e collettive alla campagna http://toscananocie.noblogs.org

CONTRO CHI SPECULA SULLA PAURA

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Sul presidio del 23/04/2010

Nonostante la pioggia, il nuovo Consiglio Regionale è stato “salutato” nel giorno del suo insediamento, sotto la sua sede, da un presidio di Toscana NOCIE.
Abbiamo voluto esserci per ricordare al Consiglio, al presidente Rossi, alla nuova amministrazione, che c’è una Toscana che non accetta l’ipotesi di costruire un CIE sul nostro territorio:
luoghi di segregazione spesso feroce di uomini e donne non accusati di altra colpa se non quella di essere nati nella parte sbagliata del mondo, fonte di lucrosi affari per gestori senza troppi scrupoli, queste strutture sono funzionali solo alla costruzione di uno stato fondato sulla paura, sull’emarginazione, sull’esclusione, sulla sopraffazione.
Abbiamo voluto ricordare al presidente Rossi che non esiste un CIE ”umano”, non può in alcun modo essere resa accettabile una istituzione basata sulla negazione assoluta di ogni diritto.

Nello stesso momento altri presidi si sono svolti a Pistoia e a Pisa, a Livorno il tema sarà presente durante la festa della Liberazione  il prossimo 25 aprile.

Parallelamente sotto al Consiglio era presente il Movimento di lotta per la casa, per porre le questioni drammatiche del diritto negato all’abitazione.

La nuova amministrazione regionale è avvertita, su diritti e giustizia sociale la mobilitazione è aperta.

No CIE, fermiamoli in Toscana, chiudiamoli ovunque.

Toscana NOCIE

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