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Brescia lotta, Firenze risponde!

A Brescia dal 30 Ottobre 5 lavoratori di varie nazionalità sono saliti sopra una gru per protestare contro la sanatoria “truffa” che ha condannato alla clandestinità numerosi immigrati, così come a Milano altri immigrati sono saliti su una torretta con le stesse rivendicazioni.

Davanti alle richieste dei 5 sulla gru (permesso di soggiorno per chi ha partecipato alla sanatoria, prolungamento del permesso di soggiorno per chi perde il lavoro e per chi denuncia il datore di lavoro in nero, diritto di voto….) numerosi antirazzisti hanno mostrato la propria solidarietà con un presidio spontaneo.

La risposta non si è fatta attendere: minacce, cariche, fermi, 2 ragazzi egiziani espulsi, altri rinchiusi nei CIE di Milano e Torino, 50 antirazzisti rastrellati e portati in questura.

Come realtà impegnate nella campagna ToscanaNocie vi inviatiamo a partecipare al presidio che si terrà Venerdi dalle 17.30 sotto la prefettura in via Cavour per esprimere la nostra solidarietà e il nostro sostegno alle lotte dei lavoratori immigrati e italiani, sopra e sotto la gru, per ribadire la nostra opposizione al reato di clandestinità, alle espulsioni e alle incarcerazioni nei CIE.

Venerdi 12 novembre ore 17.30
davanti alla Prefettura via Cavour

No al razzismo, no ai Cie
Fermiamoli in Toscana, chiudiamoli ovunque

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Trattati come delle bestie e ignorati dalla politica

IL GIORNALISTA FABRIZIO GATTI RACCONTA QUELLO CHE HA VISTO NELLE STRUTTURE IN CUI VIVONO GLI IRREGOLARI

di Beatrice Borromeo

Fabrizio Gatti, giornalista d’inchiesta de L’espresso che per due volte si è finto clandestino per raccontare la vita nei “centri di detenzione” per immigrati, non si stupisce affatto quando legge della rivolta di Cagliari. E spiega: “Non mi meraviglia che gli immigrati, trattati come animali, col cielo oscurato da reti di metallo per impedire la fuga, possano perdere la calma e decidere o di uccidersi oppure di scappare e bloccare per protesta la pista di un aeroporto”.

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Sabato 25 Settembre 2010 – Cpa Fi Sud

Aggiornamento – Come previsto causa maltempo l’iniziativa si svolgerà presso il Cpa Fi Sud.

Centro Popolare Autogestito Firenze Sud – Via Villamagna 27/a, 50100
Firenze Italy
bus: 3,8,23,71,80 (fermata p.zza Gualfredotto)
Uscita autostrada Firenze Sud, svincolo v.le Europa.

Presentazione della campagna toscananocie.
NO ai nuovi lager! NO  ai CIE! Fermiamoli in Toscana chiudiamoli ovunque!

santospiritonocie

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Wanted, but not welcome

Wanted, but not welcome

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RESPINGIAMO MARONI!

(Riceviamo e diffondiamo)

NO AI Centri di Identificazione e Espulsione (C.I.E.) in Toscana e in Italia

Il 18 e 19 settembre a San Miniato – località pieve di San Genesio – la Lega Nord riproporrà una ridicola “pontida toscana” alla presenza di due ministri, Maroni e Calderoni, cercando anche in Toscana di far proseliti con le sue campagne razziste e populiste.

Il Ministro degli Interni Roberto Maroni, dopo essersi inventato un reato inesistente come quello di clandestinità (costato all’Italia la condanna di Amnesty  per violazione dei diritti umani), si è prefisso di aprire altri C.I.E. anche in Regioni dove queste inqualificabili strutture ancora non esistono, come la nostra.

I CIE, prima CPT (Centri di Permanenza Temporanea) sono vere e proprie carceri istituite a partire dal 1998 con la Legge TURCO-NAPOLITANO (governo di centro-sinistra).

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Lega la lega!

(Riceviamo e diffondiamo)

Apprendiamo dai quotidiani locali che il 18 e 19 settembre prossimi nel nostro territorio si svolgerà per la terza volta la pagliacciata della lega nord toscana, che speculando sul ritrovamento archeologico dei resti della pieve di San Genesio, da tre anni svolge in un’area privata un giuramento chiamato “la pontida toscana”, roba ridicola.

Il “giuramento” quest’anno prevede la presenza di due ministri della lega, Maroni, ministro degli interni, e Calderoli, ministro del niente, insieme a tutti i consiglieri comunali eletti nei comuni toscani. La presenza dei due ministri, secondo la lega nord locale, dovrebbe suggellare l’incremento di voti delle scorse elezioni regionali, ma auspichiamo che questo territorio sappia ancora una volta dimostrare la propria ostilità nei confronti di questa adunata razzista. Un territorio, lo ricordiamo ai leghisti nostrani, in cui il risultato della lega alle ultime elezioni è stato abbondantemente al di sotto anche della media regionale, grazie alle continue denunce del razzismo insito nelle politiche del governo in carica e del ministro Maroni.

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Sull’incontro di venerdì “Chi specula sulla paura. Cosa sono e a chi servono i CIE”

Venerdì sera circa 150 persone hanno partecipato all’incontro “Chi specula sulla paura. Cosa sono e a chi servono i CIE”.

L’incontro è stato organizzato dal Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos in occasione dell’anniversario della liberazione di Campi Bisenzio e nell’ambito della campagna ToscanaNoCie (http://toscananocie.noblogs.org).

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Vogliono costruire un lager a Campi… e chiamarlo C.I.E. (Venerdì 3 Settembre)

In occasione dell’anniversario della liberazione di Campi Bisenzio il Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos, nell’ambito della campagna contro la costruzione di un CIE in
Toscana (http://toscananocie.noblogs.org), organizza per Venerdì 3 Settembre ore 21.30 in
Piazza Dante a Campi Bisenzio l’incontro : “Chi specula sulla paura. Cosa sono e a chi servono i CIE (Centri di identificazione ed espulsione)”.

Intervengono:

Rolando Magnano vice capo missione Italia di Medici Senza Frontiere
Demba Sene ToscanaNocie Pisa

Durante la serata verrà presentato il libro “Al di là del muro”. Secondo rapporto di Medici Senza Frontiere sui centri per migranti in Italia.

No ai Cie. Fermiamoli a Campi, chiudiamoli ovunque.
Per info: info@k100fuegos.org

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Sul presidio di ieri a Pisa

NESSUN TIPO DI C.I.E. IN TOSCANA, CHIUSURA DEI C.I.E. GIÀ ESISTENTI IN ITALIA, queste le parole d’ordine del presidio tenutosi ieri in Piazza XX settembre (davanti al Comune di Pisa). Ad organizzare la iniziativa, la Rete Toscana NoCie, presenti anche gli anarchici del gruppo Kronstadt, i Cobas e lo sportello immigrati Usb. Nei giorni scorsi, una delegazione della rete oscana era stata ricevuta dai capigruppo in consiglio comunale ai quali hanno consegnato il dossier di Toscana NO CIE,  il testo della petizione popolare (a Pisa sono centinaia le firme raccolte). Ai consiglieri è stata chiesta una posizione netta contro l’apertura di un CIE in Toscana che costituirebbe un ostacolo per il governo centrale. Nella occasione, la rete no cie ha preso posizione a proposito della proposta di piccoli CIE umanitari come formulata in campagna elettorale di Enrico Rossi, poichè i presupposti costituzionali, giuridici e i diritti fondamentali dell’uomo sono violati dall’attuale normativa sull’immigrazione ed in particolare dai Centri di Identificazione ed Espulsione che sono per altro di esclusiva competenza del Ministero degli Interni e dei suoi uffici periferici. I apigruppo si sono dichiarati favorevoli a portare in discussione l’argomento dei CIE in uno dei primissimi consigli comunali alla ripresa delle attività dopo la pausa estiva,la presidente ha anche ipotizzato di discutere l’argomento in sede più ampia coinvolgendo anche gli eletti alla Provincia di Pisa.  Sotto il volantino distribuito al presidio

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Vogliono costruire un lager a Campi… e chiamarlo C.I.E.

Il ministro dell’Interno, il leghista Maroni, ha annunciato nei giorni scorsi alla Regione Toscana la volontà di costruire un CIE (Centro di identificazione ed espulsione) nelll’area e x-Hangar, nei pressi dell’Indicatore.

Cosa sono i CIE? I CIE (ex CPT)

sono delle vere e proprie carceri-lager dove gli immigrati irregolari possono essere rinchiusi fino a 6 mesi in attesa dell’espulsione. Si tratta di luoghi dove – come denunciato da varie organizzazioni come Medici senza Frontiere – le condizioni igenico-sanitarie sone pessime, il cibo insufficiente, si fa uso massiccio di psicofarma ci, si impedisce qualsiasi diritto alla difesa. Luoghi di sospensione del diritto dove numerosissimi sono gli episodi di violenza sui detenuti e i suicidi.

Chi finisce dentro un CIE?

Per finire in un Cie non serve commettere crimini, basta essere sprovvisti del permesso di soggiorno o averlo scaduto (per esempio semplicemente perché si è perso il lavoro). Per una semplice irregolarità amministrativa privano esseri umani della propria libertà e dignità. Si rinchiudono per 6 mesi in un carcere e si provvede alla loro espulsione, magari separandoli da mogli/mariti/figli con cui da anni vivono in Italia.

A chi serve un CIE?

La costruzione di un CIE non ha niente a che fare con la tanto sbandierata “sicurezza”. Il CIE serve a chi specula politicamente sulla paura e sulla insicurezza cos truendo sul razzismo e sulla lotta tra poveri le proprio fortune elettorali e carriere politiche. IL CIE serve a chi lo gestisce (in altre zone d’Italia: Croce Rossa, Misericordie, coo perative, …. ) che approfittano delle laute sovvenzioni statali per la gestione di questi centri.

Perchè non vogliamo un CIE?

Non vogliamo un Cie né a Campi Bisenzio né in qualunque altro luogo. Non lo vogliamo perchè riteniamo assurdo che una persona venga privata della sua libert à solo perchè priva del permesso di soggiorno. Non lo vogliamo perchè non vogliamo dare spazio a chi in questi anni sta fomentando paura, intolleranza, razzismo per il proprio tornaco nto politico. Non lo vogliamo perchè rifiutiamo la logica della “guerra tra poveri”: una logica che vuole isolare gli immigrati per sfuttarli come esercito di riserva a basso costo e p erennemente ricattabile, soprattutto in un periodo di crisi. Crediamo quindi che la costruzione di un CIE sia un problema di tutti non solo degli immigrati. Senza scordare che le logic he repressive che oggi colpiscono gli immigrati, domani potrebbero colpire altri – singoli o settori sociali – ritenuti “scomodi” inaugurando la “detenzione amministrativa” che qualcun o già invoca.

Esiste un CIE buono?

Alcuni parlano di un Cie buono, un Cie “alla toscana”. Non esistono Cie buoni. Non sono mai esistiti. Dal 1998, dalla Turco-Napolitano che istituiva i primi centri (non certo come lager ma come luoghi di “accoglienza”), sono passati molti anni, eppure ancora oggi la situazione nei Cie è drammatica, anzi si è avuto anzi un peggioramento dovuto al l’allungamento dei tempi di detenzione passando dai 30giorni della Turco Napolitano, ai 60 della Bossi Fini, ai 180 attuali. Non esistono e non esisteranno CIE buoni, perchè saranno se mpre luoghi destinati all’espulsione di persone la cui unica colpa è cercare un futuro migliore, scappando dalla guerra, dalla fame, dalla miseria. Fino a quando si continuerà a parlar e di CIE “umani” si legittimerà chi ha voluto gli attuali lager, si legittimerà che considera la clandestinità un reato, chi deporta verso le carceri libiche gli immigrati e lo rivendi ca anche come un successo.

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